La scelta ottimale di un nastro adesivo porta ad un risparmio notevole in fatto di tempo e costi, permettendo inoltre una miglior qualita di imballaggio e stabilità del pacco.
In commercio esistono diverse qualità di nastro adesivo telato con proprietà specifiche per ogni impiego e adatte alla situazione.
I nastri adesivi più usati sono fatti di PVC, carta o propilene, anche se a loro volta questi materiali vengono trattati per poter compensare le esigenze più particolari.
Come capire di cosa abbiamo bisogno? Che differenze intercorrono tra le varie tipologie di adesivi?
PVC: i nastri fatti di poli vinilcloruro sono quelli di più alta qualità per via delle alte proprietà adesive e di resistenza, questo tipo di nastro non si scolla e non lascia tracce dopo la sua rimozione, resiste bene agli scossoni e agli strappi nonostante si riesca a tagliare anche a mano, non necessita di un dispenser e la sua presa è rapida, e consigliato nell’imballaggio di scatoloni pesanti.
Propilene Soft: di colore brillante questo tipo di nastro è dotato di una certa elasticità e di una notevole resistenza all’umidita e ai raggi UV, queste caratteristiche lo rendono il tipo di nastro ideale per degli stoccaggi a lungo termine in luoghi talvolta inospitali.
Si utilizza assieme ad un dispenser per imballare bisogna posarlo lentamente, cosi da dare il tempo alla colla di fare presa, e facendo pressione per favorire l’allontanamento di bolle d’aria.
Si srotola senza far rumore
Propilene Hot Melt: questo tipo di nastro e da un altissima resistenza, per questo il suo utilizzo è prevalentemente industriale, ha uno svolgimento rumorosa ma molto rapido ed ha un adesività istantanea, non bisogna aspettare che faccia presa.
Questo nastro è anche elastico e di colore brillante, va adoperato con un dipenser, il tipo di plastica con cui è fatto è totalmente riciclabile, gode perciò di un basso impatto ambientale.
Carta: è il tipo di nastro ideale per imballare scatole di cartone poiché, la sua natura, lo rende un tutt’uno con esse, garantendone l’ermeticità della chiusura e una resistenza senza pari.
Non è elastico ma si taglia facilmente a mano e permette di scriverci sopra con qualsiasi biro o matita, questo facilita il lavoro di recupero del depositato.
E’ la tipologia di nastro più facilmente smaltibile poiché diventando tutt’uno con il cartone segue la sua medesima strada di riciclo.
Per garantire una fissazione ottimale del nastro, la temperatura consigliata dev’essere tra 15 e 25 gradi centigradi e l’umidita essere inferiore al 50 %. in mancanza di queste condizioni è consigliato tenere i nastri in luogo caldo per almeno 24 ore.
Le date di scadenza variano dai sei mesi, per i nastri in PVC e polipropilene Hot Melt, fino ad arrivare all’anno per quelli di carta o i soft.
Queste sono solo alcune tipologie della vastissima scelta di nastri adesivi oggi in circolazione, da citare per gli usi più specifici sono per esempio i nastri isolanti, che trovano grande impiego nel campo dell’elettronica, i nastri anti-effrazione, che evitano che i pacchi che spediamo vengano aperti senza che ce ne accorgiamo, e i nastri di mascheratura, usati nella pittura per coprire tutti i particolari che non necessitano di essere dipinti, oltre ovviamente ai nastri biadesivi, colorati, di segnalazione, ecc.